“INNESTO LIRICO”

Innesto Lirico è una sorta di viaggio spirituale, un percorso viscerale e profetico dell’autore.
In bilico tra la videoarte e la performance, il video rappresenta l’evolversi e l’intercalare della vita in una continua metamorfosi e “ancestralità” dell’immagine stessa, in simbiosi con l’essere intimo, artistico e anticonformista dell’autore.
Innesto Lirico si svolge come se fosse un avvenimento in diretta, un specie di “parto” nella quale è d’obbligo assistere e diventare parte di esso. Frammentazioni di sequenze musicate di un vissuto spesso incorporeo, a tratti fisico, meccanico e matematico. Un universo di “ambiguità” dove il breve ed intenso vivere, viene scandito dallo scorrere del tempo, come presenza costante, vigile e arbitrario, catalizzatore di ogni singolo fotogramma.
All’interno di esso non esistono soluzioni. L’opera non si presenta come fonte culturale ed elettiva. Immagini e musica si fondono, si miscelano, si trasformano e nello stesso tempo si dissolvono per fare posto ad altre. Gli archetipi della vita, come la morte, la religione e le passioni stesse in questo video si trasfigurano e si rigenerano in continuazione senza un’identità trasparente. Il finale ermetico-enigmatico, diventa la soluzione interpretabile dalle nostre singole e individuali coscienze.

Anno 2008 durata 6.30 min.
Scritto e diretto da Bruno Larini
Musica: Luca Niccolai e Lara Tabarrani
Formato originale: Minidv e Super 8 4:3

Presentato e trasmesso per la prima volta in Tv il 27 Febbraio 2012 con repliche sul canale satellitare della piattaforma SKY.

3° classificato al Festival Short Movie su oltre 155 cortometraggi.

Rappresenta ufficialmente L’Italia al Portobello Film Festival di Londra nel 2014.

Memorie fragili, incarnate nel corpo femminile non più seducente né autonomo, sono il pernio intorno a cui si
sviluppa, con grande sensibilità visiva e concettuale, il video di Bruno Larini, scritto e diretto dall’artista con
musiche di Luca Niccolai e Lara Tabarrani.
Affiora, in un incessante rimando analogico tra gli esseri del cosmo, non solo un senso di decadenza, di fine
e annullamento di tutte le cose nel grembo cosmico inconoscibile, ma anche la forza costruttiva di una
visione lirica appassionata, aperta sull’ignoto destino di ogni essere che sprofonda in un infinito capace di
imperscrutabili metamorfosi.

Francesca Pepi.
“Scambi di Memoria” 2014.

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